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Manuale di istruzione dedicato a tutti coloro che nella vita hanno avuto a che fare con l'inerte inoperosità: quelli che l'hanno praticata, quelli che l'hanno giudicata, dedicato perfino a quelli che l'hanno evitata. Chi è il nullafacente? Dove possiamo incontrarlo? Quanti tipi ne esistono? Risponde a queste domande e ne insinua delle altre l'Elogio del nullafacente, il pamphlet che si dedica all'analisi di quel nulla che nulla non è, dimostrando come e quanto siano pieni gli spazi vuoti creati da chi si crogiola nel mestiere del relax. Tra un sorriso non troppo indulgente sui tempi recenti e una riflessione sui vizi inammissibili del genere umano occidentale, Luigi Piazza ripassa anche per i luoghi della sua memoria, cultore sempre in erba di una materia cui verranno negati tanti attributi, molti più di quelli che si crede, ma mai quello della serietà. Occhio attento, mirino cinico, questo piccolo volumetto si presenta, in fin dei conti, anche come un manuale di istruzione: la nullafacenza non si deve praticarla a oltranza, non si deve giudicarla, e soprattutto non si deve dimenticare di cercarla.